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martedì 17 settembre 2013

30 ore per la vita... Parte 3

Domenica ore 0645
"Oddio, sta male... Come mai non sta ancora gridando che vuole il latte?"
"Perchè siamo in albergo, ricordi? L'abbiamo lasciata ieri dai nonni."
"Giusto. Ieri... diciamo ventidue ore fa... Vabbè, allora dormo un altro quarto d'ora..."

Domenica ore 0900
"Un quarto d'ora hai detto? Forza che dobbiamo fare colazione! Caffè, cappuccio, una brioche tutta per noi senza doverne dare le punte a trottols, magari anche pane e marmellata... E tutto questo seduti senza doversi alzare per correrle dietro."
"Sono già lì. Che dici, chiamiamo i nonni per sentire come va?"
"Mmmmmm.... No. Facciamo dopo colazione."
"Ok, comprato."

Domenica ore 1030
"Ciao nonni, come andate? Un po' stanchini? Corre per la casa urlando e ridendo come una pazza? Ha costretto il nonno a fare gli addominali? Al nido la chiamano psicomotricità... Tranquilli, tra qualche ora arriva la cavalleria! Ce la passate un attimo?" 
"Ciao trottols! Mamma e papà sono al lavoro, ma tra poco tornano! E quando tornano ti portano un palloncino! Ciao trottols, a dopo!"
"Tesoro... Una domanda. Le hai promesso un palloncino, giusto? Un palloncino ad elio? Di quelli più leggeri dell'aria? E dove lo troviamo un palloncino in Versilia, di domenica pomeriggio, a Maggio?"
"Non mi interessa. Il papà sei tu. Non vorrai mica deludere tua figlia, vero? Non dopo due giorni che non la vedi..."

Domenica ore 1100
Parcheggiata la macchina nei pressi di Piazza dei Miracoli ci diamo al turismo selvaggio,  dimentichi del fatto di essere genitori. Oddio, proprio dimentichi no, visto che ad ogni angolo di strada cerchiamo ansiosamente un venditore di palloncini ad elio. Non è infatti possibile pensare di rientrare alla base privi di ciò che è stato promesso, pena un viaggio di rientro allietato da un pianto ininterrotto a 120dB.
"Bella la torre di Pisa!"
"Sì, bella... Guarda là, c'è una bancarella, magari vendono dei palloncini..."
"Andiamo a visitare il Battistero?"
"Dopo, prima dobbiamo trovare il palloncino."
"Ok. Un giro sul Lungarno?"
"Daì, magari c'è una fiera e troviamo il palloncino."

Domenica ore 1300
Abbandonata Pisa, città nella quale non sembra esistere nemmeno un venditore di palloncini ad elio, ci incamminiamo sull'Aurelia con una certa apprensione.
"Pizzetta e ci dirigiamo verso casa?"
"Prima dobbiamo trovare il palloncino."
"Va bene. Allora puntiamo su Viareggio. C'è anche il sole, secondo me lì lo troviamo."

Domenica ore 1430
Finito di mangiare esploriamo il lungomare di Viareggio constatando, non senza un senso di panico crescente, che i palloncini a Maggio sono più rari delle angurie.
"Ma se le portassimo qualcos'altro?"
"No. Le abbiamo promesso un palloncino."
"Ho capito, ma non abbiamo visto un palloncinaro in tutta la giornata... Magari non è stagione."
"Può darsi. Però le abbiamo promesso un palloncino."
"Sssssì. Ma se per un caso eventuale ed ipotetico non dovessimo trovarlo?"
"L'ipotesi non è contemplata. E poi il papà sei tu..."
Con il conto alla rovescia nelle orecchie ci facciamo il lungomare a trenta all'ora scrutando nelle viuzze perpendicolari al mare alla ricerca di un Winnie the Pooh volante, una coccinella rossa, al limite persino la maledetta gatta Hello Kitty.
"FERMO! Eccolo là!"
E in effetti, in lontanaza sembra stagliarsi la sagoma di un venditore di palloncini. La transazione viene completata in un microsecondo, un simpatico delfino azzurro volante trova posto sul sedile posteriore bloccando completamente la visuale al guidatore e la velocità di crociera può finalmente salire da 30 ai 90 Km/h del limite.
 
Domenica ore 1545
Con un quarto d'ora di anticipo sulla tabella di marcia, i due ex fidanzatini tornati genitori si avvicinano al campanello di casa dei nonni.
"Ma dobbiamo proprio tornare?"
"Sì."
"Perchè?"
"Perchè se scappiamo ci vengono a cercare e ci arrestano per abbandono di minore."
"Ah, è vero. Ma se la lasciamo dai nonni?"
"Non si può. E poi con tutta la fatica che abbiamo fatto per trovare il palloncino voglio darglielo."
"Ciao trottols! Hai visto che mamma e papà sono tornati! Guarda che bel palloncino che ti abbiamo portato! E' un delfino"
"Delfino"
"Ti piace?"
"nnnnnnnNNNNNNNNO!"
In realtà il sorrisone sulla sua faccia racconta un'altra storia, ma quando mai si è vista una bimba di un anno e mezzo che dà una soddisfazione ai genitori?
"E i nonni? Come stanno i nonni?"
Male, a vederli. Seduti su due sedie, agitano silenziosamente la mano come a dire "tutto a posto", ma la realtà sembra un po' diversa. Il diavolo della tasmania che hanno per nipote li ha messi a dura prova.

Domenica ore 1700
Ricaricata la macchina con tutto il pisquimateriale dell'andata meno il cibopisqui consumato più un palloncino, l'allegra famigliola si avvia finalmente verso casa.
Salutati i nonni, fatta la merenda, cambiato il pannolino, con un delfino blu nella mano e il pupazzo Papo nell'altra, trottols non può chiedere nulla alla vita. O forse sì...
"Mamma, papà..."
"Cosa c'è trottols?"
"Canzoni belle!"
"IL COCCODRILLO COME FA? PARAPPAPPA'!!!"

Sarà un lungo viaggio, fino a Milano.

venerdì 31 maggio 2013

30 ore per la vita... Parte 2

Sabato ore 0645
Come ogni giorno, feriale o festivo, che nevichi, piova o ci sia il sole, trottolizia apre l'occhietto tra le 0630 e le 0650, si guarda in giro ed inizia a chiamare: 
"Mamma, tatte!"
"Papà, tatte!"
La mamma (dopotutto siamo a casa dei suoi genitori) si alza faticosamente, prende in braccio la piccola affamata ed apre la porta della camera. I nonni, rispettosissimi della privacy di figlia e genero, ma già pronti alla prima "M" del primo "Mamma" a compiere il loro sacro dovere, stanno aspettando in sala con un biberon fumante in mano, le mani sui fianchi ed il piedino che batte per terra. Pisqui registra la scena in un centesimo di secondo, si ricorda dov'è ed elabora la sua strategia alla velocità del fulmine: sorride inclinando la testa e tende le manine verso i nonni (in realtà verso il biberon), fa un bel respiro e...
"NOOOOOOOONNNNAAAAAAA!!!!! TATTEEEEEEEE!!!!"
"NOOOOOOOONNNNOOOOOO!!!!  TATTEEEEEEEE!!!!"
Senza dire una parola, sospirando all'idea che questa piccola paracula sia indubbiamente sua figlia, la mamma passa il fardello sorridente, chiude gli occhi, gira sui tacchi e rientra in camera da letto.

Sabato ore 0900
"Pisqui, andiamo a svegliare papà?"
"PAPAAAAAAAAAA!!!!!" Il grido della piccola (120dB a 15 cm dall'orecchio) scuote l'anziano genitore, non più abituato a dormire fino ad un'ora così tarda, facendolo sedere di scatto sul letto come nemmeno The Undertaker dei momenti migliori. Il pensiero che le 30 ore per la vita stanno per cominciare ha però immediatamente la meglio sul sonno. Rapida colazione, controllo ai bagagli (il trolley piccolo), ultime raccomandazioni ai nonni e bugia da competizione a pisqui.
"Ciao pisqui, mamma e papà vanno al lavoro! Ci vediamo domani!"
Pisqui, che avrà sì ventidue mesi, ma è una nativa digitale, guarda incredula e diffidente mamma e papà che, in ciabatte, short e maglietta le hanno appena detto che stanno andando a lavorare, sospira, e ritorna alle sue costruzioni sotto l'occhio viglie ed adorante dei nonni.

Sabato ore 1100
Leggeri come due piume e completamente privi di senso di colpa, mamma e papà arrivano in albergo, prendono la stanza ed escono per
-quindici minuti di tranquilla colazione seduti al tavolino di un bar, senza interruzioni, urla o pianti
-una intera brioche a testa, da non dividersi con la piccola idrovora
-una passeggiata di tre chilometri in linea retta, senza domande continue sui colori di tutte le auto parcheggiate
Alla fine i due neofidanzatini si guardano negli occhi sorridendo e
"Ma tu ti senti in colpa?"
"No"
"Nemmeno un po'?"
"No"
"Telefoniamo ai nonni?"
"No"
"Bene, che ne dici di quel ristorantino? Pranzetto?"

Sabato ore 1400
Rinfrancati nel corpo dal cibo e nello spirito dalla tranquillità con cui il cibo stesso è stato consumato, mamma e papà escono dal ristorante mentre cadono le prime gocce di pioggia. Felici di avere la scusa per un pisolino di mezz'ora, rientrano in albergo ed appoggiano la testa sul cuscino.

Sabato ore 1845
"Mmmmmm"
"Cosa c'è?"
"Sono le sette meno un quarto, dobbiamo andare a cena"
"COME LE SETTE MENO UN QUARTO?"
"Eh, sì, hai presente il pisolino di mezz'ora? Ecco, è durato circa dieci volte tanto"
"E pisqui?"
"Pisqui è coi nonni, ricordi? Si starà divertendo un sacco"
"Giusto. Ma non ti senti in colpa nemmeno un po'?"
"No. Tu?"
"Nemmeno io. Telefoniamo ai nonni?"
"Dopo, adesso andiamo a cena"
"Va bene. Carne o pesce?"
"Fai tu."
Uscendo dall'albergo, i due non possono fare a meno di notare lo sguardo di sottile compiacimento del concierge, che li ha visti rientrare cinque ore prima e si sta facendo un film vietato ai minori. Ah, se solo sapesse...

Sabato ore 2100
Ristorantino sul mare. Spaghetti alle vongole (lei) e pizzetta (lui). Consci di essere ben al di sotto del minimo sindacale, mamma e papà si decidono finalmente a chiamare i nonni e pisqui per augurarle la buonanotte.
"Ciao pisqui, come va? Ti diverti dai nonni? Ah, sei andata sulla tattalena e sullo ssivolo? Hai mangiato la pippa? Bene! Mamma e papà sono ancora al lavoro, ma domani tornano e ti portano un palloncino!"
Alla promessa del palloncino pisqui decide di soprassedere sulla bugia del lavoro... Tutto sommato dai nonni non si sta così male!
La telefonata coi nonni continua e, nonostante le rassicurazioni che tutto sta andando bene e che loro non sono per niente stanchi, la sensazione che, dopo un'altra giornata passata con quel diavoletto della Tasmania che è la loro nipote, i nonni possano decidere di scappare in Patagonia è forte...

-continua-

mercoledì 22 maggio 2013

30 ore per la vita... Parte 1

Le 30 ore sono quelle che passano tra le 10.00 di sabato mattina e le 16.00 di domenica di un weekend a caso di maggio e la vita è quella dei genitori della trottolizia.

Venerdì ore 2000
L'allegra famigliola, caricata la macchina all'inverosimile, parte per la casa dei nonni, che ignari di ciò che li aspetta hanno accettato di badare alla trottolizia per il weekend. Nel baule, schiacciati l'uno sull'altro come acciughe in una scatoletta, trovano posto:
-il passeggino di pisqui
-il seggiolone portatile di pisqui
-cibo di pisqui sufficiente alla sopravvivenza di un plotone di pisqui per una settimana
-abbigliamento di pisqui per permetterle di affrontare un'escursione termica dai -10° ai +40°. Praticamente si va dal costumino da bagno ai guanti da neve.
-giocattoli di pisqui con cui intrattenere il plotone di pisqui di cui sopra una volta finito di mangiare
-un trolley (piccolo) per gli abiti ed i beauty di mamma e papà.

Venerdì ore 2045
Cullata dal movimento della macchina, dopo aver obbligato mamma e papà a cantare "Il giro della trottola" settantacinque volte di fila, all'altezza dell'autogrill di Somaglia pisqui cade in un sonno profondo. Mamma e papà, ormai afoni, ringraziano sentitamente, accostano e mangiano, a turno, un panino in piedi nel suddetto autogrill.

Venerdì ore 2230
Arrivo a casa dei nonni. Con le infinite cautele del caso, papà cerca di trasportare la pisqui addormentata dalla macchina al letto, passando per il giardino e due rampe di scale, cercando di impedire che la piccola si svegli. A due metri dall'arrivo pisqui si sveglia, riconosce i nonni e si getta loro in braccio al grido di "NONNOOOOOOOOOOO!!!!!! NONNAAAAAAAAAAAAAAA!!!!". I nonni, che non aspettavano altro, passano la mezz'ora seguente a sbaciucchiarsi la nipote. Figlia e genero vengono salutati distrattamente al trentunesimo minuto.

Venerdì ore 2300
Iniziano i tentativi di addormentare pisqui, che risponde con un sonoro "NO! NANNE NO!", con la fuga per la casa, con un pianto dirotto e con una continua invocazione ai nonni che, col cuore stretto alle grida della Regina delle Paracule, se la coccolano all'infinito.

Sabato ore 0000
Visto che i tentativi nonneschi non hanno sortito alcun effetto e che pisqui è più sveglia di un grillo fatto di anfetamine, la mamma prende la situazione in pugno, esilia i nonni in camera loro e provvede all'addormentamento della figlia al grido di "Ci penso io!"

Sabato ore 0045
Pisqui si addormenta. Mamma e papà, esausti, la seguono immediatamente.

-continua-


martedì 2 aprile 2013

Avrai quindici anni...

Questa è la frase che ultimamente viene rivolta alla Trottolizia ad ogni piè sospinto, generalmente con intonazione minacciosa, in seguito ad una serie di suoi comportamenti...

Sabato, ore 0545
"Mamma... Tatte!"
"Papà... Tatte!"
"Onno... Tatte!"
"Stai zitta, non fare rumore che magari si riaddormenta... shhhh
Sabato, ore 0547
"Onna... Tatte!"
"Zia... Tatte!"
"Non muovere un muscolo, fingi di essere morto"
Sabato, ore 0549
"MAMMAAAAA... TATTEEEE!"
A questo punto è evidente che Trottolizia vuole, fortissimamente vuole, fare colazione.
"Mmmmm... Vado io." "Ma no tesoro, dormi tranquilla, vado io..." "Amore, insisto, vado io" "Testa o croce?" "Testa"

Avrai quindici anni... E un giorno di festa infrasettimanale, quando non c'è scuola, quel mattino mamma e papà, la cui insonnia si sarà ormai cronicizzata, faranno irruzione nella tua camera esattamente alle 0549, brandendo ciascuno due coperchi e cantando a squarciagola I Pompieri di Viggiù. E ti sveglieranno, sghignazzando sguaiatamente e godendosi ogni attimo.

Domenica, ore 1345
Tavola sparecchiata, Trottolizia a nanna per pisolino pomeridiano, mamma e papà si dirigono in punta di piedi verso la camera da letto. Dopotutto sono sempre marito e moglie...
Domenica, ore 1410
"MAAAAAAMMMMMAAAAAAAAAA!!!!!!! ETTO!"
"No, tesoro, non è ora di bagnetto, lo facciamo stasera"
Domenica, ore 1416
 "PAPAAAAAAAAAAAA!!!! CIUCIU"
"Ecco il ciuccio Trottolizia. Certo, se non l'avessi lanciato in mezzo alla stanza adesso ce l'avresti in bocca..."
Domenica, ore 1418
"PAPAAAAAAAAAAAAA!!! PAPOOOOOO!"
"Il tuo pupazzetto? E' qui amore, adesso dormi una mezz'oretta, che mamma e papà hanno da fare..."
"NO NANNE, NO!" (sventolando la mano come per salutare, segno inequivocabile ed universale di diniego)
"E va bene (sospirone di papà)... Andiamo in sala a giocare coi cubi"

Avrai quindici anni (meglio diciotto/venti)... Conoscerai un ragazzo che ti farà battere forte forte il cuore, che ti farà venire le farfalle nello stomaco e che un giorno ti inviterà al parco (o il suo equivalente del 2030). Vi siederete sulla panchina... Lui, rosso in viso farà scivolare dolcemente la sua mano nella tua, ti guarderà con espressione da pesce lesso che tu interpreterai come amore e, titubante, avvicinerà il suo viso al tuo, pronto a baciarti, in attesa di un tuo movimento. Tu deglutirai, cercando di fermare il tuo cuore impazzito, inclinerai la testa avvicinandola alla sua...
"Ciao tesoro! Anche voi al parco? Credevamo fosse un passatempo da vecchietti!" mamma e papà, dopo lunghe ore di appostamento in perfetto stile ninja spunteranno da dietro l'albero più vicino e verranno a sedersi proprio sulla vostra panchina, impegnandovi in una lunghissima conversazione sul clima, sulla scuola, su come stia andando il campionato, sulle tendenze musicali che piacciono ai ggiovani, sui pericoli delle droghe pesanti.
Fino all'ora di cena. 

Mercoledì, ore 20.45
Fischio d'inizio di Milan-Barcellona, ottavi di finale di Champions League. Papà seduto sul divano, mamma febbricitante a letto. Trottolizia, come ogni sera, a nanna alle 20.30.
Mercoledì, ore 21.12
"PAPAAAAAAAAAAA! NO NANNE, NO!"
"Cosa c'è Trottolizia? Non riesci a dormire? vieni in braccio, ti cullo un po' in cameretta con la luce spenta, così magari ti riaddormenti." Fa niente se dalla sala arriva la voce di Caressa in orgasmo che afferma di non avere mai visto una partita così intensamente drammatica.
"Ecco, brava, pisolo nanne... Ciao tesoro, a domani!"
Mercoledì ore 21.32
"PAPAAAAAAAA!"
"PAPAAAAAAAA!"
"PAPAAAAAAAA!"
"PAPAAAAAAAA!"
"PAPAAAAAAAA!"
Mercoledì ore 21.33
"PAPAAAAAAAA!"
"Aspetta tesoro, non disturbare papà... Un attimo che la mamma si alza dal suo letto di dolore e viene a prenderti in braccio, se ce la fa..." "Tranquilla amore, vado io" "Grazie tesoro"
"Eccomi qui Pisqui, vieni in braccio, sediamoci un attimo sul divano in cameretta, appoggia la testa sulla spalla di papà, non ascoltare Caressa che urla infoiato dalla sala, dormi piccola, fai pisolo nanne"
Mercoledì ore 22.02
"BWAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!"
"Eccomi Trottolizia, ma sei per caso settata sull'orologio di San Siro? Non potevi svegliarti nell'intervallo? Vieni qui, facciamo nanne"

Avrai quindici anni... Ci sarà un programma tipo X-Factor o Amici di cui diventerai fan sfegatata... Il tuo beniamino arriverà a giocarsela in finale con il più odiato tra i partecipanti dell'altra squadra. Tu guarderai tutta la finale emozionatissima, con il lenzuolo tra i denti, gufando il cattivone, insultandolo ed augurandogli le peggio cose. Al momento della proclamazione del vincitore, improvvisamente, il salvavita sapientemente stimolato dai tuoi vecchi genitori, che avranno acceso contemporanemante forno, ferro da stiro, lavatrice e lavapiatti, salterà, facendo piombare la casa nel buio più assoluto e te nella disperazione più nera... E dopo un primo comprensibile momento di smarrimento, mentre ti starai precipitando verso il PC portatile alimentato a batteria per leggere almeno i commenti su Facebook sentirai, nell'altra stanza, mamma e papà scambiarsi il più fragoroso degli high fives.
Sghignazzando.

Avrai quindici anni...

  

lunedì 18 febbraio 2013

-Ca!

Il Ragno Rognoso cresce a vista d'occhio. Fisicamente (ne sono prova le testate che inizia a picchiare contro gli spigoli dei tavoli, convinta com'è di riuscire a passarci sotto come è sempre stato dal giorno in cui ha cominciato a camminare) e, soprattutto, mentalmente.
Da qualche tempo ha infatti inziato a ripetere le parole che mamma e papà cercano di insegnarle, con risultati alterni:

Mamma: "Biscotto"
Ragno Rognoso: "''Cotto!"
Mamma: "Ciuccio"
Ragno Rognoso: "Ciuciù"
Mamma: "Pizza"
Ragno Rognoso: "Pippa!"
Mamma: "Acqua"
Ragno Rognoso: "Tatta!"

Papà: "Siccità"
Ragno Rognoso sorridente: "'Ci...ci...TAAA!"
Papà: "Carestia"
Ragno Rognoso con faccia a punto interrogativo: "..."
Papà: "Cabala"
Ragno Rognoso con faccia a me stai a pija p'o culo: "..."

Insomma, c'è molto da lavorare.

Dal punto di vista semantico/sintattico, invece, Trottolizia sta dando grandissime soddisfazioni: sta infatti costruendo, in maniera autonoma ma perfettamente rigorosa, la sua lingua. Come il klingoniano, l'elfico ed il Na'vi, il Trottoliano è dotato di regole sintattiche e semantiche rigorose ed immutabili. Per ora ne abbiamo scoperte due.

1) Le domande non vengono poste con intonazione interrogativa, il che può rendere alquanto difficile la comprensione delle frasi. Poco importa, perchè comunque la Trottolizia non ha bisogno di chiedere... Lei è abituata ad ordinare!  E in quei rari casi in cui deve informarsi di qualcosa entra comunque in gioco la regola 2.
2) Il suffisso vale frase. Il suffisso "-Ca!" posto in fondo alla parola significa "dov'è?" e racchiude in se stesso il concetto di domanda.

"Nonno-Ca!" -> Dov'è il nonno?
"Mamma-Ca!" -> Mi confermi che mamma è al lavoro e che torna per pranzo?
"Ciuciu-Ca!" -> Dove mi avete nascosto il ciuccio?
"Papo-Ca!" -> Avete DI NUOVO lavato il mio pupazzo? Ridatemelo!
"Pippa-Ca!" -> Ho visto il papà che infornava la pizza. Dov'è adesso, ESATTAMENTE?

mercoledì 2 gennaio 2013

Parole, parole, parole

Ci siamo. La Trottolizia sta entrando nel meraviglioso mondo della lingua parlata ed ha scoperto di poterci comunicare in modo chiaro, preciso e soprattutto immediato i suoi desideri. Visto che però alcune sottigliezze della lingua italiana ancora le sfuggono, e che i suoi genitori non parlano molto bene il bambinese, la nostra piccola principessa ha deciso che sia d'uopo, in caso di nostra incomprensione dei suoi bisogni, aiutarsi con dei gesti che li chiariscano in modo inequivocabile. Per ora il vocabolario è alquanto spartano, ma più che sufficiente...
 
"Tatte" (sdraiata, nessun movimento degli arti): Qualcuno cortesemente si potrebbe recare in cucina e riempire un biberon di quella sostanza liquida bianca e caldina con la quale siete soliti saziare il mio languore mattutino?
"Tatteeee!" (indicando col ditino la cucina): Ragazzi, mi sono svegliata e ho fame. Qualcuno vuole decidersi a farmelo, quel biberon?
"TATTEEEEEEE!!!!" (correndo in cucina ed indicando con le due braccia il seggiolone): Ho una voragine nello stomaco! Ho fame! Muovetevi! Devo chiamare il Telefono Azzurro e gli assistenti sociali? Forza, forza, forza!!!

"Pilli" (seduta, calma): Dal momento che il mio equilibrio non è ancora perfetto gradirei che mi muniste delle calze con i gommini per permettermi di deambulare felice per la casa.
"Pilli!" (sollevando i piedini): Il termometro segna 19 gradi, il pavimento è freddo ed ho i piedi nudi. Me le mettete le calzine antiscivolo?
"PIIILLIIIII!!!!" (sdraiandosi violentemente sulla schiena e scalciando): Allora! La volete capire che camminare sul parquet con le calzine lisce equivale a pattinare sul ghiaccio? Ieri a momenti ci lascio la faccia! Non vi sembra che io sia un po' troppo giovane per dovermi già rifare il naso?

"Cacca" (in piedi, appoggiata al muro): Oh, oh. Mi sa che ho il pannolino pieno. Gradirei essere cambiata, possibilmente nel brevissimo periodo.
"Caccaaa!" (cercando di strapparsi il pannolino con entrambe le mani): Forse non mi sono spiegata bene, prima. Qualcuno vorrebbe cortesemente sostituirmi il pannolino sporco con uno pulito? Non è una sensazione piacevole, sapete...
"CACCAAAAAAAA!!!" (tendendo entrambe le mani all'indirizzo del fasciatoio): Oh, paio di furboni, ce l'ho con voi! Decisamente vi sfugge il fatto che a sedici mesi si passa il 90% del tempo seduti. E non è piacevole farlo se il piano d'appoggio è costituito dai propri escrementi solidi. VOLETE CAMBIARMI???

"Acie" (seduta sul seggiolone): Qualcuno mi darebbe per cortesia una fetta biscottata? Avrei una certa fametta e visto che sono educata ringrazio in anticipo.
"Acie!" (seduta, tendendo una manina): Ho fame e qui non mi pare sia pronto niente. La pasta sta cuocendo, la verdura è ancora in pentola e mi sembra di aver letto che l'antipasto sia un diritto dei poppanti. Ergo, nell'attesa, passatemi una fetta biscottata!
"Acieeeee!" (proiettando tutto il corpo verso il tavolo su cui sono appoggiate le fette biscottate): Sono quattro ore che non mangio! Ho un buco allo stomaco e voi siete in ritardo! Non voglio aspettare altri cinque minuti, voglio mangiare ADESSO!